Principi di base del trattamento acqua di piscina
L’acqua di piscina è esposta giorno dopo giorno a condizioni estremamente variabili. Ogni utilizzatore della piscina, madre natura e l’ambiente esterno, introducono inevitabilmente in acqua sostanze organiche ed inorganiche.
Se si ignora questo, l’acqua della vostra piscina diventerà presto torbida e poco gradevole in quanto un mancato trattamento dell’acqua fornisce le condizioni ideali per la crescita e proliferazione in essa di alghe e batteri.
Il trattamento dell’acqua è essenziale, altrimenti:
- Si formeranno batteri in vasca che renderanno l’acqua torbida e le pareti scivolose.
L’acqua diverrà presto verde se non si previene la formazione di alghe.
Le pareti della piscina diverranno ruvide se non si farà nulla per contrastare la precipitazione di calcio.
Il valore pH dell’acqua di piscina supererà presto i limiti accettabili se non verrà corretto periodicamente.
Una serie di misurazioni di parametri fisici e chimici vi aiuterà ad assicurarvi che l’acqua nella vostra piscina rimanga pulita e cristallina, perfettamente igienica e libera da odori sgradevoli.
Funzionamneto della piscina
La circolazione dell’acqua in vasca, la filtrazione (trattamento fisico) e l’aggiunta di prodotti chimici di trattamento (cura chimica dell’acqua) costituiscono la base della routine del trattamento dell’acqua di piscina. Le procedure di trattamento chimico e fisico sono complementari tra loro ed hanno la medesima importanza per un trattamento periodico veramente efficace. La circolazione e filtrazione dell’acqua da soli non sono sufficienti per mantenere l’acqua pulita e libera da micro-organismi. Il trattamento chimico dell’acqua è dunque essenziale. In questo modo batteri, funghi e virus possono essere eliminati così come le alghe possono essere evitate solo prevenendone la formazione attraverso l’adeguato dosaggio di prodotti alghicida. Inoltre molte particelle particolarmente fini e sostanze intorbidanti possono essere rimosse dall’acqua unicamente tramite la flocculazione.
Ogni proprietario di piscina deve quindi eseguire il trattamento chimico dell’acqua in vasca al fine di poter fare il bagno in acqua igienicamente pura. Quindi la conoscenza dei principi di base trattamento dell’acqua di piscina è cruciale per un trattamento realmente efficace ed economico. Mediamente, le procedure di trattamento della piscina non richiedono più di 10 minuti a settimana e diverranno presto una pratica ruotine.
Calcolo del volume dell’acqua di piscina
Innanzitutto dovete sapere quanti metri cubi di acqua contiene la vostra piscina per poter effettuare il dosaggio corretto dei prodotti disinfettanti. Le formule utilizzate per calcolare il volume dell’acqua varieranno a seconda della forma della vasca:
Piscine di forma rettangolare:
lunghezza (in metri) x larghezza (in metri) x profondità* (in metri)= …… Mc
Piscine ovali:
lunghezza massima x larghezza max.per profondità* x 0,89= …… Mc
Piscine a doppio cerchio o ad 8:
lunghezza max x larghezza max.per profondità* x 0,85= …… Mc
Piscine rotonde:
diametro x diametro x profondità* x 0,79 = ……Mc
*Profondità = profondità media dell’acqua della piscina.
Trattamento fisico dell’acqua
La maggior parte delle particelle inquinanti più grosse vengono trattenute dal filtro in un impianto ben realizzato. Generalmente suggeriamo di far funzionare l’impianto di filtrazione in modo da consentire la filtrazione di tutta l’acqua di piscina per 2–3 volte in una giornata. Normalmente questo corrisponde a tempi di filtrazione di circa 6–8 ore. Se utilizzate un filtro a sabbia dovrete effettuare un controlavaggio del filtro almeno una volta a settimana, avendo cura a ristabilire poi il livello di acqua in piscina aggiungendo acqua fresca. La procedura indicata per filtri a sabbia può essere seguita anche per altri tipi di filtri. Ad ogni modo si raccomanda di effettuare controlavaggi che portino ad un successivo rabbocco di acqua in piscina pari ad almeno il 3% del volume totale.
Grossi particolari inquinanti che dovessero finire in vasca possono essere rimossi utilizzando il retino o un pulitore automatico.
Trattamento chimico dell’acqua
La cura chimica dell’acqua comprende 4 differenti fasi:
1. La regolazione del valore di pH
2. La disinfezione
3. La prevenzione delle alghe
4. La flocculazione
Ogni proprietario di piscina può scegliere tra 3 differenti metodi di trattamento:
– Il metodo di disinfezione a base di ossigeno attivo
– Il metodo di disinfezione a base di cloro
– Il metodo di disinfezione a base di bromo
La regolazione del valore pH
La regolazione del valore pH è essenziale per un corretto trattamento dell’acqua. Il valore pH dell’acqua indica la tendenza della stessa ad essere acida oppure alcalina. Il valore pH è inoltre un parametro importante per ottenere un efficace trattamento di disinfezione. Il valore pH ideale per un ottimo trattamento dell’acqua è nell’ambito compreso tra i valori 7.0 e 7.4. Il valore pH può, comunque, variare considerevolmente a seconda della durezza e della temperatura dell’acqua e deve quindi essere misurato regolarmente ed almeno una volta alla settimana. La misurazione viene tradizionalmente eseguita con il Pool-Tester. Sciogliete la pastiglietta di rosso fenolo (DPD pH) nella cuvetta di misurazione senza toccarla con le dita e confrontate il colore ottenuto con la scala colorimetrica riportata sul tester. La misurazione del pH è quindi un gioco da ragazzi utilizzando questo strumento.
Un valore pH al di fuori dell’ambito indicato potrebbe causare i seguenti problemi in caso di acqua troppo acida o alcalina:
acqua acida ( ph compreso tra 0 e 6,9 ) comporta:
Corrosione dei metalli
Acqua aggressiva sui raccordi contenenti metallo
Deterioramento della flocculazione
acqua alcalina ( ph compreso tra 7,5 e 14,0 ) comporta:
- Irritazione di occhi e pelle
- Diminuizione dell’efficacia dei prodotti di disinfezione
- Deterioramento della flocculazione
- Tendenza alla precipitazione di calcio
La periodica regolazione del valore pH ridurrà il bisogno di prodotti di trattamento in quanto l’efficacia dei disinfettanti viene fortemente ridotta da un elevato pH.
Se il valore pH è troppo elevato (oltre il 7.4) bisogna aggiungere in acqua il prodotto pH-Minus. Il valore pH scenderà gradualmente dopo l’aggiunta di questo prodotto.
Se invece il valore pH è troppo basso, allora il prodotto da aggiungere sarà il pH-Plus che farà aumentare il parametro pH in acqua.
La disinfezione dell’acqua
L’acqua di piscina costituisce un ottimo ambiente di vita per vari microrganismi (batteri, funghi, alghe). Solo una piccola parte dei batteri e dei funghi sono patogeni e costituiscono un rischio per la salute dei bagnanti, ma anche i microorganismi non pericolosi per la salute possono creare problemi in piscina causando torbidità e depositi scivolosi su fondo e pareti. La disinfezione dell’acqua è dunque l’unica soluzione efficace per eliminare questi microrganismi e, con loro, i problemi che comportano, mantenendo un acqua igienicamente pura.
Potete scegliere tra tre differenti programmi di disinfezione dell’acqua:
- disinfezione a base di cloro
- disinfezione a base di ossigeno attivo
- disinfezione a base di bromo
a) Disinfezione dell’acqua con cloro
La disinfezione tradizionale con il cloro non solo ha effetti battericida, ma elimina anche le impurità e le sostanze organiche non filtrabili, tramite ossidazione (la cosiddetta combustione a freddo). La disinfezione con cloro è l’opzione più affidabile, specialmente quando l’acqua è soggetta a forte contaminazione, ad esempio per via di temperature costantemente al di sopra dei 28°C oppure a causa di condizioni ambientali particolarmente difficili che apportano molti agenti inquinanti in vasca. Con lo sviluppo di diversi prodotti a base di cloro stabilizzato è diventato semplice e sicuro effettuare il trattamento a base di cloro.
b) Disinfezione dell’acqua con ossigeno attivo
La richiesta dei consumatori di prodotti più delicati, senza cloro, ha portato allo sviluppo di nuovi programmi di trattamento, in particolare a base di ossigeno attivo. Il sistema di trattamento a base di ossigeno attivo offre numerosi vantaggi:
– Nessun odore di cloro
– Particolarmente delicato sulla pelle
– Nessun tipo di arrossamento o irritazione ad occhi o mucose.
– L’acqua è notevolmente più gradevole e assomiglia all’acqua fresca di sorgente
– Dopo il bagno pelle e capelli non sono secchi.
– E’ completamente non schiumogeno, con pH neutro e non contiene metalli pesanti, quindi non c’è rischio di precipitazioni di metalli.
E’ inoltre compatibile con cloro quindi potrete eventualmente passare al metodo a base di cloro o effettuare urti di cloro in ogni momento lo riteneste necessario.
– Garantisce una disinfezione sicura ed efficace.
– Svolge anche un’efficace azione alghicida che previene la formazione di alghe.
c) Trattamento dell’acqua a base di bromo
La disinfezione a base di bromo costituisce un efficace alternativa all’uso del cloro. Il bromo, come il cloro, è un alogeno e questo lo rende particolarmente indicato al trattamento dell’acqua di piscina. Il bromo è molto efficiente nel combattere batteri, virus, funghi ed elimina la contaminazione organica dell’acqua per mezzo del processo di ossidazione.
Il bromo ha i seguenti vantaggi:
– Il bromo non ha lo sgradevole odore del cloro
– Non irrita occhi ne pelle
– E’ privo di calcio, ha un pH neutro e può essere impiegato indipendentemente dalla durezza dell’acqua.
– Offre un ottimo risparmio nella fase di disinfezione grazie alla sua alta tolleranza alle variazioni del pH dell’acqua. L’87% del potere disinfettante viene mantenuto anche al valore pH molto elevato di 8.0, a differenza del cloro che allo stesso pH ha solo un 33% di capacità disinfettante.
Questo metodo di trattamento è particolarmente indicato nel caso di piscine in cui l’odore del cloro risulti fastidioso ma in cui è comunque richiesta una forte capacità di disinfezione e sicurezza come per le vasche idromassaggianti o SPA. Dal punto di vista dell’utilizzatore, il bromo si pone come un prodotto di mezzo tra il cloro e l’ossigeno attivo.
Prevenzione della formazione di alghe
Le alghe sono la più antica forma di vita sulla terra. Tra i 10.000 tipi di alga esistenti, ci sono purtroppo alcuni esemplari che prediligono la piscina come ambiente per la propria proliferazione. Le alghe sono microrganismi vegetali che producono sostanze organiche indesiderate. Queste sostanze a loro volta costituiscono il nutrimento ideale per batteri e funghi. Le alghe si riproducono e diffondono tramite spore che vengono trasportate ovunque dalla polvere presente nell’aria. Possono quindi raggiungere ogni piscina, anche quelle chiuse all’interno di abitazioni. E’ dunque necessario prevenirne la crescita.
I prodotti disinfettanti di per sé non sempre sono sufficienti per evitare la formazione di alghe. Alcuni tipi di alga possono anche essere resistenti al cloro, dal momento che non sempre la molecola di disinfettante riesce a oltrepassare la mucosa che ricopre le colonie di alghe più grandi.
La Flocculazione
L’acqua di piscina viene filtrata per eliminarne lo sporco e la torbidità. Il filtro però è in grado di trattenere solo le particelle di sporco di maggiore dimensione. Le particelle più piccole possono essere trattenute soltanto per mezzo di misure aggiuntive. La flocculazione consente di rimuovere anche le più piccole particelle. Il flocculante viene aggiunto prima del filtro e forma dei fiocchi in acqua, capaci di trattenere anche le più fini particelle inquinanti, intrappolandole sulla loro superficie in modo che si abbia un elemento di dimensioni maggiori che possa essere bloccato dalla sabbia contenuta nel filtro. L’eliminazione di questo sporco e del flocculante stesso avviene tramite la normale operazione di controlavaggio del filtro.
Inoltre, una buona flocculazione contribuisce all’aumento dell’efficacia dei disinfettanti utilizzati. La qualità dell’acqua viene notevolmente migliorata utilizzando il flocculante e potrete godere del bagno nella vostra piscina in acqua cristallina. La flocculazione si adatta a ogni tipo di trattamento ed il suo effetto è particolarmente evidente nel caso di trattamento a base di ossigeno attivo. Risultato: l’acqua filtrata è cristallina e di una pulizia impeccabile.
Trattamento automatico dell’acqua
La DOSITA SRL offre diverse avanzate apparecchiature per le operazioni automatiche di analisi, controllo e dosaggio che garantiscono l’igiene costante e una qualità impeccabile dell’acqua.
Sono lo strumento ideale per chiunque non voglia utilizzare i prodotti di trattamento manuale.
I vantaggi di un trattamento automatico dell’acqua sono i seguenti:
– Dosaggio automatico di disinfettanti e regolatori pH: per un più efficace ed economico trattamento dell’acqua rispetto ai prodotti da dosare manualmente.
– Disinfezione sicura anche durante i periodi di forte frequenza bagnanti e con alta concentrazione di inquinanti.
– Non c’è bisogno di trattamenti d’urto anche quando la piscina non viene utilizzata per lunghi periodi, facendo risparmiare prodotti chimici.
– La semplice, collaudata ed efficace tecnologia riduce al minimo la necessità di manutenzione.
– La tipologia di pompe di dosaggio impiegate garantisce la minima rumorosità durante il funzionamento dell’apparecchiatura
– Allarmi acustici e visivi segnalano immediatamente modifiche inaspettate dei parametri
impostati o rilevati.
– Il sistema è di facile installazione
Analisi periodica dell’acqua
Il trattamento chimico dell’acqua di piscina si basa sulla correzione di due parametri fondamentali: il valore pH ed il tenore di disinfettante. Per questo è essenziale che venga effettuata un’analisi di queste variabili almeno una volta alla settimana.
Indipendentemente del sistema di trattamento che avrete deciso di adottare, che sia con cloro od ossigeno, l’analisi dei parametri dell’acqua è molto semplice e veloce con gli strumenti di analisi DOSITA.
Il valore di pH ideale è nell’ambito compreso tra 7.0-7.4, il livello di concentrazione di disinfettante dipende invece dal programma di trattamento adottato.
Indicazioni aggiuntive
a) Inizio di stagione
Se la piscina è vuota e senza depositi di calcio o incrostazioni di sporco sulla sua superficie, controllate il filtro e procedete pure al riempimento della vasca. Prima di tutto regolate il valore pH tra 7.0 e 7.4 poi programmate il tipo di trattamento dell’acqua che eseguirete ed eventualmente effettuate un urto di cloro. Dopo lo shock di cloro lasciate passare tre giorni prima di cominciare il trattamento dell’acqua vero e proprio.
Ricordate che una volta effettuato il riempimento della vasca, il pH tende a variare molto rapidamente nei primi giorni e deve di conseguenza essere misurato e regolato più
frequentemente.
b) Pulizia
La pulizia della vasca è una prerogativa essenziale per avere successivamente un’acqua igienicamente pura e cristallina. Si consiglia di pulire la piscina, vuota, almeno una volta all’anno. Questa regola vale non solo per le piscine all’aperto ma anche per le vasche coperte o all’interno delle abitazioni. Questo perché precipitazioni di calcio, unto e depositi di sporco sono una presenza comune in tutte le vasche, anche in quelle con l’acqua apparentemente pulita. La pulizia a vasca vuota consente di rimuovere sia lo sporco visibile
che i microrganismi (batteri invisibili) che si annidano sulla superficie della vasca.
La pulizia della vasca andrebbe svolta regolarmente anche quando la vasca è stata riempita in quanto unto, polvere, oli e creme portate in acqua dai bagnanti si depositano in modo particolare sul bordovasca.
Bisognerebbe fare molta attenzione ad utilizzare detergenti non specifici per piscina e magari di basso costo e qualità: questi introducono in acqua sostanze che potrebbero intorbidirla e generare schiuma nonché favorire lo sviluppo di alghe. Inoltre molti prodotti non specifici possono danneggiare la piscina rovinandone il rivestimento, in particolare quello delle piscine rivestite in pvc (liner).
c) Stabilizzazione della durezza
La durezza dell’acqua può essere divisa in durezza totale e durezza carbonati e viene espressa in °dH (gradi tedeschi)
Acqua Leggera
In questo caso il valore pH non è molto stabile.
Acqua Dura
Maggiore è la durezza dell’acqua, maggiore è il rischio di precipitazioni di calcio e di trobidità dell’acqua.
In regioni con alta valore della durezza dell’acqua è maggiore la probabilità che le pareti delle piscine diventino ruvide, che si intasino i filtri e si incrostino o intasino gli scambiatori di calore riducendone notevolmente la resa di riscaldamento aumentando così i consumi energetici (un incrostazione di 1 mm nello scambiatore riduce il trasferimento di calore del 15%).
d) Strumenti di dosaggio aggiuntivi I disinfettanti in forma concentrata (come i pastiglioni di cloro) non andrebbero dosati direttamente in acqua e messi a contatto di superfici verniciate o sintetiche (come i liner) in quanto c’è il rischio che possano sbiancare le superfici stesse. Bisogna scioglierli in acqua utilizzando il dosatore galleggiante.
Seguite la regola di base per l’uso dei prodotti:
fate sciogliere sempre le pastiglie tramite il dosatore galleggiante.
Sarebbe più semplice consigliare per ogni tipo di pastiglia il dosaggio nello skimmer ma non è consigliabile dal momento che gran parte dell’effetto disinfettante andrebbe perso durante il passaggio della soluzione nel filtro. Il miglior dosaggio è quindi quello effettuato per mezzo del dosatore galleggiante.
e) Evitare lo sbiancamento della superficie della vasca I prodotti di trattamento concentrati hanno un effetto sbiancante. Per questo motivo, le pastiglie a lento scioglimento non vanno mai buttate direttamente in piscina ma posizionate all’interno di un dosatore galleggiante o nello skimmer. Le pastiglie a rapida solubilità si sciolgono meglio nello skimmer con la pompa di circolazione in funzione.
Non esistono invece rischi di sbiancamento delle superfici utilizzando i prodotti granulari che si possono dosare direttamente in acqua in quanto si sciolgono immediatamente. Per una maggior sicurezza anche in questo caso fate funzionare la pompa di circolazione e dosate il prodotto granulare lungo il perimetro della vasca, preferibilmente in prossimità delle bocchette.
Attenzione: se il cloro viene a contatto con gli indumenti c’è il rischio che questi vengano scolorati, se non immediatamente, in occasione del lavaggio successivo.
f) Trattamento durante le vacanze
Chi non possiede un’apparecchiatura automatica di controllo e dosaggio e deve assentarsi per più di 8 giorni deve preoccuparsi di garantire comunque un adeguato trattamento nel periodo della sua assenza.
Sarebbe inoltre consigliabile coprire la piscina se non viene utilizzata. La pompa di circolazione non andrebbe comunque spenta, per garantire un adeguata filtrazione, semmai andrebbe ridotto il suo funzionamento (alla metà del normale tempo di lavoro). Se avete un filtro a sabbia eseguite le seguenti procedure: fate il controlavaggio con un ricambio di un’adeguata quantità di acqua, regolate il valore pH tra 7.0–7.4
Nel caso abbiate un filtro a cartuccia: pulite accuratamente il filtro, regolate il valore pH tra 7.0-7.4 e riempite con un adeguato numero di pastiglioni il dosatore galleggiante (il numero di pastiglie da immettere nel dosatore varierà secondo la dimensione della piscina). Riducendo l’apertura delle fessure del dosatore galleggiante potrete ottenere un trattamento sufficiente per circa 3 settimane. Non dimenticatevi di effettuare il dosaggio di prodotto nella misura doppia rispetto al normale per prevenire la formazione di alghe.
Al vostro ritorno, anche se l’acqua si presenta pulita, non dimenticatevi prima di tutto di effettuare un controlavaggio del filtro a sabbia o la pulizia del filtro a cartuccia.
g) Cura del filtro
Di regola i filtri andrebbero puliti effettuando un controlavaggio almeno una volta alla settimana al fine di rimuovere lo sporco che si è accumulato al loro interno. In caso di acqua dura, nonostante regolari controlavaggi, si possono formare depositi di calcio all’interno del filtro che alla lunga potrebbero intasarlo riducendo la capacità filtrante.
Raccomandiamo quindi di decalcificare e pulire il filtro 3–4 volte all’anno.
I filtri delle piscine costituiscono un ambiente ideale per la proliferazione di batteri e per l’accumulo di sporco. Normalmente il filtro dovrebbe essere completamente pulito dopo il controlavaggio. Acqua torbida, alto consumo di prodotti disinfettanti ed un forte odore di cloro, comunque, sono indicazioni chiare che c’è qualcosa che non va nel filtro. Una disinfezione adeguata e la rimozione della torbidità attraverso la flocculazione sono procedimenti essenziali per assicurare l’ottima funzionalità del filtro. La sabbia contenuta nei filtri andrebbe comunque sostituita completamente ogni 2–3 anni.
h) Cura durante i mesi invernali
Quasi tutti i produttori e costruttori di piscine raccomandano di lasciare le proprie vasche, installate all’aperto, piene durante l’inverno abbassando unicamente il livello dell’acqua al di sotto delle bocchette. Sono molti i vantaggi di questa procedura: nel caso dovessero cadere oggetti nella piscina, l’acqua attenuerebbe l’urto che altrimenti potrebbe danneggiare la vasca. Inoltre tenere la piscina piena evita che eventuali movimenti del terreno o pressioni dovute all’innalzamento delle falde possano rovinarla. Inoltre una piscina mantenuta piena risente di meno delle variazioni climatiche.
Un vantaggio ulteriore si ottiene dal dosaggio di un prodotto specifico per lo svernamento della piscina. Questo prodotto in forma liquida previene le precipitazioni di calcio e la formazione di alghe, rendendo così più semplici le operazioni di pulizia primaverile in occasione della riapertura della piscina.
Tenete a mente i seguenti punti da svolgere per lo svernamento della piscina:
1. Effettuate la regolazione del pH 7.0 e 7.4.
2. Fate un urto di cloro (da eseguire sempre con la pompa di circolazione in funzione) così che eventuali impurità non possano “ibernarsi” durante l’inverno per poi tornare attive alla riapertura.
3. Una volta che la piscina non viene più utilizzata, abbassate il livello dell’acqua sotto lo skimmer e le bocchette per proteggere gli accessori di circolazione da eventuali formazioni di ghiaccio in superficie.
4. Aggiungete l’adeguata quantità di prodotto in piscina.
5. Svuotate le tubature dell’impianto di circolazione e mettete su “chiuso” la valvola del filtro.
6. Inserite in vasca un qualunque oggetto vaso dilatatore che possa compensare la pressione del ghiaccio.
i) Reintegri di acqua fresca/Controlavaggi /Ricambi totali dell’acqua
Anche se la piscina viene regolarmente e perfettamente trattata, non si può escludere con il passare del tempo l’accumulo di sostanze disciolte in acqua (specialmente di sali formati dalla reazione del cloro come cloruri e nitrati). Alte concentrazioni di cloruri hanno un effetto corrosivo sulle parti metalliche della piscina, specialmente sull’alluminio e anche sul miglior acciaio inox.
Si può prevenire un eccessiva concentrazione di sali solo sostituendo regolarmente parte dell’acqua di piscina con acqua fresca. Piscine con acqua molto calda in cui si ha una forte evaporazione sono maggiormente soggette all’accumulo di sali e necessitano di una maggior attenzione al reintegro di acqua fresca. Nel caso di piscine private, la quantità
di acqua fresca da aggiungere ogni settimana dovrebbe essere pari ad almeno il 3 o meglio ancora al 5% del volume totale dell’acqua contenuta dalla piscina. Questi quantitativi equivalgono a circa un controlavaggio di 5 minuti (nel caso ovviamente il filtro sia adeguatamente dimensionato).
I teli di copertura riducono notevolmente la quantità di acqua evaporata e quindi riducono anche la quantità necessaria di acqua fresca da aggiungere. Anche nelle piscine trattate al meglio non si può evitare l’accumulo di sali che non possono essere rimossi per mezzo del filtro o di sostanze chimiche. L’unico modo per risolvere questo problema è quello di cambiare l’acqua. Quindi, la regola generale sarebbe di cambiare completamente l’acqua almeno una volta all’anno per piscine all’aperto e ogni 2 o 3 anni per piscine interne, anche se l’acqua è apparentemente pulita. Nel caso di piscine all’aperto è preferibile effettuare questa operazione in primavera approfittando così dello svuotamento della piscina anche per procedere alla pulizia della superficie della vasca.
j) Acqua di riempimento / precipitazione di metalli
Piscine con filtri a cartuccia andrebbero riempite unicamente con acqua di acquedotto. Se invece la vostra piscina ha un filtro a sabbia allora potrete scegliere di riempire la vasca anche con acqua di pozzo avendo cura di seguire le indicazioni seguenti. Se l’acqua di riempimento contiene ferro, manganese o rame (di solito presenti nei pozzi privati) è molto probabile che essa assuma una colorazione sgradevole (tra il verde marcio ed il marrone fino a quasi diventare nera) e oltretutto che sia molto torbida.
Questo è dovuto alla precipitazione dei metalli ma ciò non comporta necessariamente di dover svuotare la piscina dal momento che è possibile nella maggior parte dei casi rendere l’acqua pulita tramite la flocculazione. Procedete come segue per la migliore rimozione degli indesiderati ioni metallici:
1. Effettuate un urto di cloro per ossidare tutto il ferro ed il manganese
2. Regolate accuratamente il pH
3. Effettuate la flocculazione per rimuovere ferro e manganese lasciando lavorare ininterrottamente l’impianto di filtrazione per alcuni giorni.
Il pH che tende ad aumentare, andrebbe controllato e regolato con particolare attenzione durante i primi giorni dopo il riempimento. Il dosaggio iniziale dei prodotti deve altresì essere controllato e calibrato secondo le reali necessità in quanto può variare a seconda del diverso livello di impurità presenti nell’acqua di riempimento.
Se vi è presenza di ferro in acqua, questa assumerà rapidamente una colorazione tra il verde ed il marrone.
Se la vostra piscina non è dotata di un filtro a sabbia, non dovreste allora utilizzare quest’acqua di pozzo.
k) Caratteristiche particolari degli idromassaggi, SPA e piccole piscine.
Nel caso siate proprietari di SPA o idromassaggi dovrete seguire particolari accorgimenti: Nell’idromassaggio c’è un flusso continuo di acqua e le bolle vengono generate dall’iniezione
di aria in acqua. La temperatura dell’acqua inoltre è generalmente più alta rispetto a quella di una normale piscina. Gli idromassaggi sono quindi maggiormente predisposti all’accumulo di particolari tipi di batteri che proliferano molto rapidamente in un ambiente tiepido ed aumentano i rischi di infezione.
L’impiego corretto dei prodotti chimici
Ricordatevi sempre che i prodotti chimici sono altamente concentrati e concepiti per il trattamento dell’acqua di piscina e vanno sempre adottate alcune misure di sicurezza per il loro utilizzo. Questi prodotti andrebbero sempre usati esclusivamente per gli scopi indicati. Leggete attentamente le istruzioni riportate sulle etichette prima di utilizzarli. Alcune indicazioni di base sono le seguenti:
Istruzioni per lo stoccaggio e utilizzo:
– Tenete sempre i prodotti chimici sotto chiave e conservateli in luogo fresco, asciutto e ben areato. Evitate l’esposizione diretta dei prodotti al sole.
– Non conservate i prodotti chimici nello stesso ambiente dove tenete alimentari, sostanze corrosive, infiammabili come solventi e diluenti, olii, vernici.
– Non miscelate i prodotti chimici tra di loro. Non miscelate differenti tipi di cloro tra di loro o con altri prodotti chimici siano essi in forma liquida o solida.
– Evitate il contatto con occhi e pelle. Prodotti chimici solidi che si dovessero rovesciare andrebbero aspirati e nel caso di piccole quantità lavate via con abbondante acqua. Se il versamento di prodotto dovesse essere di grosse quantità consultate il vostro rivenditore.
– Se i prodotti dovessero venire a contatto con gli occhi, sciacquateli immediatamente con abbondante acqua e consultate un medico. Non dimenticate di mostrare al dottore il barattolo del prodotto con la sua etichetta.
– Rimuovere appena possibile il prodotto in forma concentrata dalla pelle, dagli abiti e da materiali non resistenti agli acidi, sciacquandoli con abbondante acqua.
– Tenete tutti i prodotti chimici fuori dalla portata dei bambini, da persone non autorizzate e dagli animali.
I vari simboli di pericolosità, inclusi nei quadrati arancioni, sono apposti su ogni confezione che ne richieda l’applicazione. Questi simboli variano da un prodotto all’altro e sono utilizzati a livello europeo per indicare il potenziale rischio associato al prodotto chimico concentrato in questione.